Give-back, ovvero: ridare ciò che la vita dona. Capita così che non sempre tutto giri intorno al denaro, ma che ci sia la differenza tra il giusto guadagno di un’azienda e la missione sociale che a volte fa donare senza guadagnare. Il quartiere de “I Passi”, uno dei più popolosi di Pisa, dotato di DAE – il defibrillatore Nihon Kohden (azienda giapponese con 50 anni di storia e innovazione nel mondo ospedaliero presente con le proprie apparecchiature nelle più sofisticate sale di rianimazione) – sia vittima di una bravata da parte di ignoti che hanno pensato bene di rubare l’apparecchio che salva vite umane durante la “festa della prevenzione” in una notte di fine agosto.
Tanta la rabbia dei residenti della zona, impossibile risalire agli autori del gesto perché la zona non è presidiata da telecamere. Appena saputa la notizia, l’imprenditrice cagliaritana Simona Buono, grazie anche alla collaborazione della Onlus CecchiniCuore del Professor Maurizio Cecchini, si è offerta di donarne uno nuovo di zecca, immediatamente reinstallato a 72 ore dal furto. La notizia ha fatto rapidamente il giro d’Italia, e ha visto la pubblicazione anche sui quotidiani Il Tirreno e La Nazione di oggi.
Non un gesto comune: Simona Buono, classe 1976, dopo una intensa attività di consulente riconosciuta in ambito nazionale per i progetti sviluppati in favore della divulgazione della cultura della cardioprotezione pubblica, è attualmente CEO di “Distribuzione Defibrillatori”. Il suo gesto è una dimostrazione che si deve continuare a divulgare l’importanza della defibrillazione precoce.